Back to all Post

La storia segreta e la tragica poesia del poeta marradese

 20 agosto 2008

123° anniversario della nascita di Dino Campana

Sulle mura del convento, dove svetta il campanile della chiesa delle domenicane, la gigantografia di Campana ha fatto da sfondo alla manifestazione che mercoledì 20 agosto, come ogni anno, si è tenuta a Marradi nel 123° anniversario della nascita del poeta.
Il presidente del Centro Studi Campaniani, prof. Mirna Gentilini, davanti ad un folto pubblico di appassionati campaniani, ha illustrato quella immagine, donata alla scuola di Marradi quando venne intitolata a Dino Campana. Sotto la firma del poeta traspare una dedica del fratello Manlio: “ Alla scuola che porta il suo nome la sua immagine più vera”. Colpiscono, ha detto il presidente, lo sguardo, gli occhi penetranti, ma velati di tristezza che nascondono un mondo interiore profondo e segreto non ancora completamente svelato.
Questo è anche quanto asserisce il professor Neuro Bonifazi, uno dei maggiori esperti del poeta, nella recente pubblicazione “Dino Campana. La storia segreta e la tragica poesia” Longo editore. L’opera amplia e approfondisce il precedente e notevole saggio del 1964 che ha sicuramente contribuito ad inserire Campana tra i più importanti poeti del XX secolo.
Ospite importante della serata il dott. Andrea Gialloreto, giovane e appassionato lettore di Campana, che lavora nell’università di Chieti con il professor Quiriconi, organizzatore di un convegno sul poeta di cui usciranno a giorni gli atti. Il dott. Gialloreto ha messo in luce gli aspetti positivi dell’opera del professor Bonifazi che rimarrà nel tempo quale indagine analitica sulla genesi del testo campaniano, sicuramente non frammentario, come molti lo consideravano, ma “organico” come ebbe a dire anche Mario Luzi. Ha parlato della “nevrastenia” del poeta, definita dall’autore la storia segreta e un mistero mai risolto integralmente.
Ha intramezzato la manifestazione un fuori programma: la proiezione di un omaggio a Campana organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura a New York il 18 agosto. Hanno partecipato all’evento Rodolfo Ridolfi, quale rappresentante del Centro Studi e il prof. Luigi Bonaffini, traduttore dei Canti Orfici e noto per il suo saggio sulle componenti dantesche nell’opera campaniana.
Le numerose e varie iniziative promosse dal Centro Studi durante l’anno e in particolare il 1° Concorso Grafico Pittorico studentesco bandito per fare conoscere e sensibilizzare i ragazzi delle scuole alla poesia “colorita” di Campana, sono stati presentati dal presidente assieme alle prossime attività in programma.
Tra queste spiccano il patrocinio della ristampa dei Canti Orfici del 1914 curata dal professor Marco Antonellini, editore Raffaelli , che verrà presentata nel Meeting di Rimini il 28 agosto e la partecipazione alla mostra che si svolgerà dal 12 settembre al 16 ottobre all’Archivio di Stato di Firenze dal titolo “ Dal vate al Saltimbanco. L’avventura della poesia a Firenze tra Belle Epoque e Avanguardie storiche(1898-1915)”. In quella occasione verrà esposto l’unico ritratto, di proprietà del Centro Studi, eseguito a Campana vivente da Giovanni Costetti nel 1913 .
Ha concluso la serata “Notte Campana” il reading poetico musicale di Carlo Monni che ha saputo da par suo interpretare i versi di Campana; le ottavine “ Andar, de l’acque ai gorghi, per la china/ Valle, nel sordo mormorar sfiorato:…”(Immagini del viaggio e della montagna) sono state interpretate come un antico canto popolare toscano e i versi della poesia “Barche amorrate”sono diventate un antidoto contro gli ostacoli della vita.
Sollecitato da Monni, in un crescendo di entusiasmo, il pubblico ha gridato con lui verso la sera di velluto: “ Le vele le vele le vele/che schioccano e frustano al vento/che gonfia di vane sequele/Le vele le vele le vele!”.

Il presidente del Centro Studi Campaniani
Mirna Gentilin