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Un soffio di energia nella terra di Dino Campana.

IMGP4959Un soffio di energia nella terra di Dino Campana.
L’energia degli sconfitti dalla vita ma non dalla memoria

Al Centro Studi “Dino Campana”di Marradi, sabato 20 febbraio Daniele Ferroni e Stefano Simoncelli, affiancati e supportati dall’amico poeta Giancarlo Sissa, hanno presentato

” Il collezionista di vetri”, immagini e poesie.

Le ragioni di questa presentazione stanno tutte nella lunga frequentazione dei nostri luoghi da parte del romagnolo Ferroni che ha trascinato fin quassù i suoi amici, travolti dall’energia che la stretta valle del Lamone diffonde nelle tracce di Campana, nei suoi boschi arcani e nelle sue acque cristalline.
Le foto di Ferroni ci parlano di un mondo contadino scomparso, fissato nel suo immobile abbandono, come dopo un disastro nucleare. Non è la nostalgia che anima queste fotografie di casolari, fienili e oggetti della quotidianità  contadina. Il messaggio é un altro e scaturisce dal bisogno di fare un passaggio di testimone affinché la memoria non vada in oblio. E come ci insegna Umberto Eco, da poco scomparso, la memoria siamo noi e senza memoria semplicemente noi non esistiamo.
Le immagini di questi luoghi silenziosi ma carichi di ricordi di una dura storia di miseria e di lavoro ingrato, sono affiancate da parole, due linguaggi che si tengono per mano lungo la sottile linea della dimenticanza, dell’abisso del niente. E le parole sono quelle di Stefano Simoncelli che racconta la storia di un certo Donato Pocaterra, uno spostato, uno sconfitto, il cui nome é metafora del nostro presente dove tutto è incerto, precario, e l’emarginazione sociale sembra essere diventata una presenza costante e non un’emergenza.
Ma l’energia degli sconfitti, come sembrava essere anche Dino Campana, non può andare perduta, la nemesi storica incombe e incoraggia a non abbandonare il sentiero della scrittura e della poesia lirica di cui Campana fu un antesignano. Campana, sottolinea Giancarlo Sissa, l’amico-poeta che ha presentato l’opera di Ferroni e Simoncelli, ha cambiato il linguaggio della poesia contemporanea, liberandola dai lacci della metrica e della rima, influenzando fortemente tutta la poesia a venire. Lui, sconfitto dalla vita e dalla pazzia, ci ha lasciato la sua energia, allora dolorosa e reietta, oggi potente e positiva.
L’incontro con Ferroni, Simoncelli e Sissa e l’incanto del loro narrare e narrarsi, hanno polarizzato l’attenzione dei presenti a questa iniziativa del Centro Studi Dino Campana e della Biblioteca Comunale di Marradi. Un puzzle di immagini, vetri, parole, poesie, solo apparentemente slegate come libere meteore, si è andato così ricomponendo in un vortice di emozioni in cui tutto si è magicamente legato in un tessuto connettivo incastonato da gemme preziose.

Luisa Calderoni
referente della Biblioteca Comunale di Marradi